Questo post, ovviamente non richiesto, contiene una mia personalissima lista di 10 libri che fareste bene a regalare – e se non li avete letti, a regalarvi. Libri di cui magari avete già sentito parlare, o avete visto in libreria, ma che non vi siete mai decisi a comprare. Ecco, se siete passati di qui e un minimo vi fidate di me, decidetevi e comprateli.
Nota per il fruitore: sono volutamente esclusi dalla lista libri degli ultimi cinque anni e classici fondamentali, perché sui primi non credo ci sia bisogno di consigli (tutto il mondo ne parla) e sui secondi non basterebbe una lista di 100 libri, altro che 10.
1. Jonathan Safran Foer – Molto forte, incredibilmente vicino (Guanda, 2005)
In breve, un libro che non può lasciarvi indifferenti. E che se vi lascerà indifferenti, beh, mi fa dubitare della vostra capacità di definirvi esseri umani, o anche solo animali a sangue caldo. Una storia sul rapporto tra un figlio di 10 anni e il proprio padre, il mondo che lo circonda, gli affetti. Una storia inventata talmente bene da farti pensare che da qualche parte nel multiverso deve essere successa realmente.
2. Pino Cacucci – Le balene lo sanno (Feltrinelli, 2009)
Pino Cacucci è uno dei miei scrittori italiani preferiti, sia perché con i suoi libri di viaggi ti fa venire una voglia matta di girare il mondo, sia perché quando si cimenta con la narrazione “pura” è comunque abilissimo a creare storie interessanti e ricche di pathos. “Le balene lo sanno” è un libro che racconta di un viaggio nella Baja California, la penisola più lunga del mondo. Ma è un libro scritto talmente bene da sembrare un romanzo – anzi, magari lo è.
3. Enrico Brizzi – Lennon Guevara Bugatti (Comix 1997, poi Mondadori)
C’è stato un tempo in cui Enrico Brizzi era quanto di più vicino ad uno scrittore “generazionale” la mia generazione abbia mai avuto. Brizzi ha avuto un periodo di completa, totale follia creativa, che potremmo situare temporalmente nel quinquennio 1998-2003: Lennon Guevara Bugatti rappresenta il punto più alto di questa sua fase. Un libro essenziale, al punto di essere il più difficile da trovare di questo autore.
4. Mark Haddon – Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (Einaudi, 2003)
Un altro libro sul rapporto tra padre e figlio, e va beh, c’è conflitto di interessi, fucilatemi. Eppure è uno dei pochi libri scritti negli anni 2000 che se non li avete letti mi viene da mettermi le mani nei capelli, per voi, perché non sapete cosa vi state perdendo. Un libro a cui ripenso in continuazione, per la semplicità dell’intreccio unita alla profondità dei personaggi che lo popolano. Uno di quei libri che vorrei tanto aver scritto io.
5. Osvaldo Soriano – La resa del leone (Einaudi, 1986)
Esiste un Osvaldo Soriano che tutti conosciamo e conoscete, quello di Triste, Solitario y Final e dei libri di raccolte di racconti a sfondo sportivo. Poi esiste un altro Soriano, che non è il caso di definire “minore”, perché è quello in cui lo scrittore sudamericano dà pienamente sfogo alla sua fantasia. La resa del leone è un intreccio di fatti veri e travolgenti invenzioni, che ha un solo difetto: finisce troppo alla svelta.
6. Tommaso Landolfi – La pietra lunare (Adelphi, 1939)
Un libro come non ce ne sono altri nel pur vasto panorama letterario nazionale. Sono consapevole che detto così suoni ESTREMAMENTE riduttivo. Un libro che pagina dopo pagina muta, da spaccato della vita di provincia ad uno scenario surreale, quasi infernale. Scritto nel 1939, secondo gente che ne capisce più di me, contiene numerosi richiami alla situazione sociale e politica dell’Italia di quegli anni, in cui si doveva tra l’altro scrivere sotto censura.
7. Frédéric Beigbeder – Lire 26.900 (Feltrinelli, 2000)
Octave è un pubblicitario, e parlando della sua professione ci spiega che “nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma.” Un romanzo a tratti inquietante perché spinge a riflettere su quanto profondamente – e purtroppo irreversibilmente, temo – la pubblicità sia arrivata ad influenzare le nostre vite. Un libro scritto per farsi licenziare, un pugno allo stomaco e una scossa alla testa.
8. Art Spiegelman – Maus (Einaudi, 1980)
Questo è un libro a fumetti. E incidentalmente, è uno dei libri più belli e toccanti che vi capiterà mai di leggere nella vostra vita. Un libro che parla di nazismo e campi di concentramento, di sopravvivenza e tentativo di rinascita, del mondo che era prima e che dopo non è stato più. Se il sistema scolastico italiano avesse un minimo di coraggio, questo libro dovrebbe essere nei programmi di storia da anni.
9. Stefano Benni – La compagnia dei celestini (Feltrinelli, 1992)
Un libro che tratta di calcio e di infanzia, di sfide memorabili e di un’Italia parodiata ma neanche troppo, surreale ma neanche troppo, un libro in cui è facile identificarsi anche se racconta una storia completamente inventata, o forse proprio per questo. Dotato di una grande leggerezza, e proprio per questo in grado di farci riflettere, sul nostro Paese ma ancor di più su noi stessi, che da bambini ci sforziamo di diventare adulti, chissà perché.
10. Boris Vian – La schiuma dei giorni (Marcos y Marcos, 1947)
No, qui non vi dico una parola in più. Fidatevi, compratelo e basta.