Sono sempre stato un sostenitore delle versioni da studio della musica. Questo probabilmente fa di me un purista, me ne rendo conto. Ma il fatto è che ok, i live sono trascinanti e tutto quello che volete, ma una canzone live, per essere fatta bene, deve essere – dico una banalità, ma solo fino ad un certo punto – eseguita da musicisti VERAMENTE in gamba. Viceversa, le canzoni dal vivo risultano spesso “carenti” in qualcosa, soprattutto se uno conosce bene le versioni da studio. Fortunatamente, a quanto da me sopra esposto, esistono delle eccezioni notevoli. Ve ne elenco alcune che secondo me meritano.
1. Pink Floyd – Set the controls for the heart of the sun (live at Pompeii)
(ok, tecnicamente questo è un live fino ad un certo punto, nel senso che non è stata suonata davanti ad un pubblico. Ma il fatto che sia in presa diretta, registrata così come è stata suonata, insieme alla suggestione offerta dalle immagini, ne fa uno di quei pezzi che rendono tantissimo “live”.)
2. Jeff Buckley – What will you say (live in Chicago)
(Vabbè’, Jeff Buckley… serve aggiungere altro?)
3. Queen – Bohemian Rhapsody (live at Wembley)
(sebbene tagliata rispetto alla versione studio, sfido chiunque a rimanere indifferente alla performance vocale di Freddie Mercury in questa esibizione.)
4. Radiohead – Creep (live at South Park, Oxford)
C’è solo l’audio ma è più che sufficiente per rendere l’idea. E dire che non è che ritenga i Radiohead dei “mostri sacri” dei live, pur adorandoli.)
5. Sigur Ros – Popplagið (Untitled #8) (live from dove vi pare a voi)
(Nella mia umile opinione di profano, i Sigur Ros sono il gruppo più “bravo” che mi sia mai capitato di vedere dal vivo, perché in grado di fare delle esecuzioni praticamente perfette dal punto di vista del suono, e al tempo stesso di non risultare troppo freddi. Il finale di questa canzone dice tutto.)