I will survive, o della mia donchisciottesca lotta contro le compagnie erogatrici di servizi

Vi racconto la mia storia, la storia di un impiegato con un contratto a termine, marito da cinque anni e padre da poco meno di uno, che per hobby fa il giornalista pubblicista e blogger, con tanta passione ed altrettanta incostanza. Ve la racconto perché – ne sono sicuro – è la storia di tanti, e perché a quanto pare nessuno sembra volervi porre rimedio una volta per tutte a livello legislativo.

Nell’ultimo anno e mezzo, ho dovuto contestare (e ancora, come leggerete più avanti, in certi casi sono in mezzo al guado) i miei gestori dei seguenti servizi, in massima parte “essenziali”. In alcuni casi si tratta di operatori locali ed in altri nazionali:

– telefonia mobile
– telefonia fissa
– energia elettrica
– gas
– assicurazione auto
– assicurazione scooter
– finanziaria erogatrice di piccoli prestiti

ora, direte voi, è vero che esistono le associazioni dei consumatori. Però bisogna andarci, affiliarsi, sbattersi, e a me le cose piace risolverle da solo, finché posso. Ma quante energie mentali sprecate, quante rotture, quanti soldi.

Andiamo un po’ nel dettaglio. NOTA BENE: quanto verrà descritto in seguito è tutto vero, tutto successo a me. Ho omesso i nomi delle compagnie interessate perché non sono fondamentali, anche se forse qualcuno si potrà dedurre.

Telefonia mobile
Al ritorno dalle ferie, mi accorgo che la compagnia telefonica ha soppresso il mio profilo tariffario. Chiamo l’assistenza, mi rispondono che potevo rinnovarlo tramite una procedura che il gestore aveva inviato via sms a tutti i suoi clienti. Peccato che io ero in Giordania, e quell’SMS non l’ho mai ricevuto. E comunque, se anche l’avessi ricevuto, non credo avrei potuto rinnovare. A queste mie obiezioni, il primo operatore mette giù. La seconda, che mi rispiega da capo cosa avrei dovuto fare (ma saperlo ora mi è utile, eh.), si becca un “a me questo non sembra il sistema” e si incazza pure, per prima. Lei, non io. Al che io rispondo: “ma lo sapete quanti operatori di telefonia mobile ci sono, in Italia?”

SOLUZIONE ADOTTATA: Dopo un po’ di tempo, e dopo aver vagliato le tariffe degli altri operatori, ho trasferito la mia utenza ad altro gestore.

Telefonia fissa
Scopro che il mio gestore mi eroga ADSL a 2 Mb mentre altro operatore, per lo stesso prezzo, la dà a 7 Mb. Decido di passare all’altro. Mi chiama un responsabile commerciale dell’azienda da me abbandonata, dicendomi che per gli stessi soldi loro possono darmi l’ADSL a 8 Mb. Mi incazzo ancora di più, e dico “ma perché non me l’avete proposta prima? Ma quindi voi per tot mesi mi avete dato ADSL a 2 Mb al prezzo degli 8 Mb?” risposta, viva l’onestà: “sostanzialmente si.”
La disdetta è stata inviata ai primi di aprile. Pochi giorni dopo, mi disattivano l’ADSL. Quindi chiamo il nuovo operatore, mi faccio dare i parametri di configurazione, parto con la nuova connessione. Il vecchio operatore, che sostiene che la disdetta del nuovo sia stata mandata solo per la linea di telefonia e non per quella ADSL, mi continua a mandare bollette. A metà giugno mi chiede un fax per confermare la disdetta dell’altra linea. Io sostengo che – non essendo più loro cliente da aprile, la bolletta con “canone maggio-giugno” non sia dovuta.

SOLUZIONE ADOTTATA: Mi reco nei loro uffici, ponendo le obiezioni di cui sopra. Mi dicono che controlleranno e mi faranno sapere cosa è successo. Nessuno si fa vivo e dopo un po’ mi arriva nella cassetta della posta una bolletta (già scaduta) maggiorata dell’importo di mora. Richiamo, non riesco a parlare con l’amministrazione. Mando una mail, nessuno risponde. Valuto seriamente di mettere la cosa in mano ad un avvocato (eventuali suggerimenti sono ben accetti).

Energia elettrica
Con l’arrivo del bebè, è aumentato il tempo che trascorriamo in casa, quindi è aumentato il consumo in termini di Kilowatt. Del 36%, ho fatto il conto. Peccato che il totale delle bollette sia aumentato del 63%. Vorrei andare a chiedere lumi (si, lo so, è una pessima battuta) in un punto-clienti, ma gli orari di apertura sono tali che per farlo dovrei prendere un permesso al lavoro.

SOLUZIONE ADOTTATA: Per ora, ho cambiato profilo tariffario, cercando di ridurre il più possibile il consumo, con punte che sfiorano il parossismo. Però non ho ancora deciso se mollare l’osso. Credo che prima o poi prenderò un’ora di permesso.

Gas
Per tutto l’inverno, mi sono arrivate bollette di consumi presunti, come acconti su consumo. La bolletta ricevuta di recente, invece, è su una lettura effettiva, ed è superiore ai 1000 euro. Colpa anche mia, che non ho mai comunicato le letture effettive periodiche al gestore. Ma leggendo la bolletta, non mi torna neanche una cifra di quelle dedotte come acconti. Chiamo l’assistenza, chiedo spiegazioni, la tipa che mi risponde ne sa palesemente meno di me, e mi dice che non devo stornare la quota fissa, l’IVA, l’addizionale regionale e bla bla bla. Io le rispondo che almeno la parte di consumo già fatturata la vorrei detrarre, e invece trovo detratte cifre sempre più basse. Lei ritorna alla quota fissa e bla bla bla. Le dico che rifarò il conto e casomai richiamerò. Nota a margine: avendo chiamato da un cellulare, la telefonata al servizio clienti, con tutte le attese del caso, mi è costata più di cinque euro.

SOLUZIONE ADOTTATA: Il centro clienti è vicino casa mia, andrò di persona sperando di riuscire ad ottenere una spiegazione che sia almeno un minimo convincente.

Assicurazione auto/assicurazione scooter
Nonostante gli zero sinistri avvenuti nell’ultimo anno, trovo aumenti spropositati nel premio annuale da pagare.

SOLUZIONE ADOTTATA, per il terzo anno di fila: Andare nell’agenzia dove hanno registrato la mia polizza, con preventivi di altre agenzie in mano, tutti più bassi. In un caso ho ottenuto il prezzo dell’anno precedente, in un altro addirittura un prezzo più basso.

Finanziaria erogatrice di piccoli prestiti
Decido di pagare l’abbonamento annuale alla palestra, per me&signora, a rate, usando i prestiti a tasso zero di una finanziaria. Per un anno, faccio coi bollettini premarcati, ma lo sbattimento di andare alla Posta ogni volta era notevole, quindi l’anno seguente opto per il RID. Insieme alla conferma di erogazione del finanziamento, mi arriva una carta di credito ricaricabile, con sopra un adesivo con su scritto “CHIAMA IL NUMERO VERDE PER ATTIVARE LA CARTA”. Io, che ho già una carta di credito analoga, neanche mi sogno di attivarla. Un bel giorno, controllando gli estratti conti del mio conto corrente, scopro che questi tizi mi hanno detratto 32 euro dal conto corrente per “canone annuale carta di credito”.

SOLUZIONE ADOTTATA: mando una mail al servizio clienti, mi rispondono un po’ piccati nel giro di qualche giorno, e comunque mi riaccreditano i soldi.

ora, la morale di tutte queste storie, in cui sono sicuro vi sarete ritrovati anche voi, è questa: ma perché, dico io, tutti questi soggetti possono operare in questo modo? A cosa servono le authority, se non c’è trasparenza di prezzi, condizioni, rapporto? Perché, nel 2012, bisogna lottare strenuamente contro compagnie più grandi di noi e che, in un modo o nell’altro, trovano il sistema di fregarti dei soldi in modo lecito?

Mentre rileggo, mi viene in mente che avrei una domanda da fare anche alla mia banca. Prima però provo dal mio home banking, hai visto mai che si possa risolvere una cosa online?